Il risultato di ieri sera, o meglio l’imbrarcata che la Roma ha preso, insomma il seidue incassato ha fatto piacere a molti.
No, non c’entra il tifo contro a prescindere, ma la regolarità del torneo e l’attitudine rinunciataria dei gladiatori guidati da Fonseca.
Eh, si, perché i capitolini hanno lasciato spazio a Torino e Cagliari in nome del primo set giocato ieri sera.
Per buona pace della regolarità del torneo.
Un Seidue da recuperare, perché tecnicamente ci sarebbe ancora il ritorno da sfruttare per ribaltare il parziale verdetto, è difficile. Certo nello sport tutto è possibile ma…. anche no!
Troppo scarsa l’armata Brancaleone giallorossa al cospetto di una squadra vera.
Allora forse nei dintorni di Trigoria, vista anche l’attuale posizione in graduatoria, rimpiangono la leggiadria dell’essere espressa contro i granata e gli isolani.
Sarebbe bastato impegnarsi per ottenere punti per la (per loro) magra consolazione di qualificarsi per la minore delle “Europe” a disposizione.
Per favore, benpensanti e criticologi di professione, astenersi da sterili ed imparagonabili similitudini richiamando Firenze o Verona della scorsa stagione; è come paragonare mele con pere.
Espresso il mio pensiero e la malcelata felicità circa la conclusione di questo primo set made in England, faccio inversione e valuto il break centrato sabato scorso.
La vittoria sui confinanti, senza offesa alcuna ma solo valutando la posizione geografica, ci ha dato il break sul servizio avversario. Ora necessita chiudere il gioco assicurandosi la partita e quindi l’incontro (salvezza).
Sarà difficile perché, ma guarda che caso! la Lazio si è ripresa e punta dritto alla parte nobile dell’Europa.
Difficile, ma non impossibile.
Certo, servirebbe un ace all’incrocio delle righe per chiudere definitivamente il discorso.
Vedremo.
Appuntamento non al Foro Italico, ma li vicino: all’Olimpico.
Luca Ferrari