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Nabil Bentaleb

La trattativa per il nazionale algerino Nabil Bentaleb è ormai in chiusura, il giocatore sta facendo le visite mediche e si legherà al Genoa per un anno con opzione per il secondo. Il centrocampista si è svincolato dopo un annata travagliata con lo Schalke 04 fatta di problemi fisici e divergenze con i vari mister che sono passati per questa drammatica stagione del club tedesco (ben cinque!)

Chi è Nabil Bentaleb

Bentaleb è un centrocampista tecnico e polivalente, che può giocare senza problemi sia da centrale che da trequartista. il nazionale algerino è un centrocampista mancino molto massiccio in quanto a muscolatura, il quale rende spesso complicato per gli avversari il corpo a corpo. Grazie al suo fisico possente e il suo modo di stare in campo Bentabel si è guadagnato fin da giovane il soprannome di ‘Piccolo Vieira’.

Questo centrocampista è dotato di un ottimo tiro dalla distanza ed è anche uno specialista dei calci di rigore: Bentaleb, infatti, detiene il record di rigori segnati nella storia dello Schalke 04: 14 realizzati su 14 calciati.

Le sue migliori performance le offre in fase di non possesso: è un abile ruba-palloni ed è molto bravo negli inserimenti.

 


Di seguito due articoli che troviamo interessanti che ci parlano un pò della carriera altalenante di questo ragazzo dalle grandi potenzialità.

*METEORA LONDINESE

Lo snodo principale della carriera di Bentaleb è avvenuto nel 2012 quando gli Spurs hanno deciso di acquistarlo dalle giovanili del Dunkerque, ammaliati dal suo talento e dalla sua classe, che ha conquistato gli inglesi fino al punto di farlo crescere nella loro Academy. A Londra però l’algerino, nonostante sia sempre stato ritenuto un investimento importante in chiave futura per la squadra di Pochettino, non è mai riuscito ad ambientarsi nella maniera giusta. Dopo un anno passato alla corte della squadra U23, il club ha deciso di fargli compiere il grande salto promuovendolo in prima squadra anche per migliorare la sua esperienza tra i professionisti e dargli la possibilità di esprimersi in palcoscenici più importanti come la Premier League. Nonostante ciò il tutto non è andato a buon fine, viste le continue critiche ricevute dall’ambiente e dai tifosi per il suo scarso impegno durante le partite che lo hanno portato a perdere minuti e a retrocedere nelle gerarchie della sua squadra. Difatti dal 2013 al 2016 è sceso in campo appena 46 volte in tutte le competizioni, di cui molte in coppa e da subentrato.

Il problema più grande del passato inglese di Bentaleb é sempre stato la definizione completa ed assoluta del suo ruolo. Nato come un mediano del centrocampo, con necessità di avere almeno altri due giocatori incontristi, ma tecnici allo stesso tempo vicino a lui, si è ritrovato a dover coprire anche il ruolo di interno in un troppo sbilanciato 3-4-1-2 in alcuni momenti al Tottenham. In determinate occasioni ha addirittura dovuto rivestire il ruolo di esterno in un atipico 4-4-2 senza mai però trovare la sua giusta dimensione.
Nel 2016 però tutto è cambiato, con lo Schalke 04, che come un lampo di notte, è entrato nella sua vita, cambiandola in maniera decisiva.

*GERMANIA: RIPARTIRE PER CONFERMARSI

Nell’estate del 2017 fa i tedeschi hanno deciso di investire su di lui, prendendolo in prestito dal Tottenham con opzione di riscatto fissata a 19 milioni di euro. Arrivato con molti dubbi ed incertezze, Bentaleb a Gelsenkirchen è rinato del tutto, regalando prestazioni di altissimo livello e divenendo un faro per la sua squadra. Il feeling con i tifosi e con la società è stato da subito molto forte, visto il suo rendimento così costante tanto da spingere la dirigenza a sborsare nelle casse degli inglesi la somma prevista per il riscatto. Già dalla prima stagione in Budesliga, Bentaleb ha fatto registrare grandi numeri, anche grazie al giusto ruolo trovato sul campo datogli dal mister Weinzierl. L’algerino difatti si è stabilito sulla posizione di regista e mediano basso, organizzando ogni azione dei suoi e dando il giusto equilibrio tra i reparti.
Tutto ciò è stato confermato e portato ad un livello successivo da Domenico Tedesco, che dopo aver più volte elogiato a parole Bentaleb, lo ha responsabilizzato ancor di più in campo lasciandogli la libertà di spaziare su tutta la mediana, ma affidandogli anche compiti importanti in fase difensiva.
Questo mix ha permesso al giocatore di esplodere definitivamente, divenendo un giocatore totale e trascinando i suoi letteralmente ad una insperata qualificazione in Coppa dei Campioni.
Proprio nel mondo del grande calcio europeo il centrocampista su è esaltato maggiormente mostrando a tutti la sua crescita sia mentale che tecnico-tattica.


Lo strano mosaico della carriera di Nabil Bentaleb allo Schalke 04

In questa stagione lo Schalke 04 ha già fatto notizia più volte, e mai per le ragioni che un tifoso desidererebbe. Dall’8-0 subito dal Bayern Monaco all’esordio in Bundesliga al desolante ultimo posto che i Knappen occupano attualmente, passando per il tremendo record negativo del Tasmania Berlino quasi eguagliato ed evitato grazie a Hoppe: niente in questa stagione sembra andare per il verso giusto. Guardando con più attenzione al microcosmo Schalke, la sensazione è che tutti gli elementi della rosa stiano soffrendo del clima tremendo che c’è a Gelsenkirchen, ma una delle situazioni più curiose è sicuramente quella di Nabil Bentaleb.

Arrivato nell’estate del 2016 dal Tottenham, l’algerino è stato pilastro della rosa nel biennio in cui è stata allenata da Domenico Tedesco. Sotto l’allenatore di origini italiane, Bentaleb ha messo in mostra tutto il suo potenziale: un centrocampista capace di giocare sia da perno basso che da mezzala, dotato di buona tecnica, ottime geometrie e brillanti doti da incontrista.
Su queste basi sembrava potersi costruire un elemento completo, totale, capace di coprire ogni zona di campo e lavorare bene tanto in interdizione quanto in costruzione, nonché in inserimento. Al netto dell’aggressività a volte straripante e dei cali di concentrazione un po’ troppo frequenti, la sensazione netta dell’epoca era che i blu della Ruhr avessero tra le mani un piccolo gioiellino, un metronomo del centrocampo che riusciva a recuperare palloni, fornire assist e ad affacciarsi anche in avanti per firmare lui stesso diverse reti.

Dopo un campionato sensazionale chiuso al secondo posto, l’algerino ha fallito però l’occasione per il salto di qualità. Una serie di problemi fisici lo hanno tenuto fuori per tutta la parte centrale del 2019, prima che la società lo retrocedesse in under-23 a tempo indeterminato per questioni disciplinari. Come in un film, nel giro di pochi mesi, Bentaleb è passato da diamante incastonato in una squadra di successo a ferro vecchio di cui si può fare tranquillamente a meno.
Pur di liberarsi di quella che oramai era diventata una patata bollente, David Wagner – subentrato nel frattempo in panchina – lo ha spedito in prestito semestrale al Newcastle: 12 presenze non entusiasmanti, ma che quantomeno ne attestavano una ristabilita condizione fisica.

La parentesi inglese di Bentaleb è coincisa con l’inizio della crisi profonda – tanto economica quanto di risultati – che attanaglia tuttora lo Schalke. Al suo ritorno, dunque, Wagner ha fatto di necessità virtù, reintegrandolo e puntando su di lui accanto al capitano Mascarell nel 4-2-3-1 con il quale ha iniziato questa stagione. Il tecnico statunitense è stato però esonerato dopo appena due partite; Manuel Baum, scelto come sostituto, ha inizialmente mantenuto la stessa impostazione, per poi escludere via via in maniera sempre più netta dalle rotazioni il suo numero 10.

Tra alti e bassi, la carriera di Bentaleb è arrivata ad un punto di svolta cruciale, che poco ha a che fare con il campo. Lo scorso novembre, in allenamento, è stato protagonista di un parapiglia che ha visto partecipi anche Amine Harit e Vedad Ibisevic contro, sembrerebbe, lo staff di Baum, ed in particolare una leggenda del club come Naldo.

La dirigenza ha usato il pugno di ferro nei confronti dei propri tesserati: terminato anzitempo il contratto dell’esperto attaccante bosniaco, messi fuori rosa gli altri due. Se Harit è stato riaccolto dopo appena due partite, Bentaleb è totalmente sparito dai radar, compiendo per la seconda volta il paradossale salto da titolare inamovibile a scarto di lusso. Sui propri profili social il giocatore ha accusato la società di averlo escluso senza spiegazioni, trovando eco nelle parole del suo procuratore Madjid Yebda e rendendo la situazione ancora più caotica e difficile da interpretare.

Con un contratto in scadenza a fine 2021 e l’intenzione annunciata pubblicamente da parte del club di non rinnovarlo, l’unica sicurezza sembrava essere la separazione imminente. Magari a gennaio, per permettere ai Knappen di monetizzare un minimo (dato anche il macroscopico debito societario) la sua cessione.

Invece, la sessione invernale di mercato è passata senza sussulti, ma non solo: Bentaleb si è addirittura rivisto in campo, con la maglia dello Schalke, per la gara contro l’Union Berlino di metà febbraio. A ripescarlo dal dimenticatoio è stato Christian Grossa sua volta subentrato a Baum dopo l’interregno di Huub Stevens. La spiegazione del tecnico svizzero è stata laconica: “non l’ho escluso io, non ci sono problemi tra noi, e sono sicuro sia un buon giocatore”. Parole che sembrano nascondere maldestramente il disperato tentativo di buttare dentro giocatori di qualità per rianimare una squadra in fin di vita. Non a caso, Gross lo ha schierato da trequartista, probabilmente sperando di trovare qualche colpo decisivo nell’ultimo terzo di campo per ridare nuova linfa ad un attacco fin troppo inaridito.

Arrivati a questo punto, questa cronistoria ha già assunto i contorni dell’assurdo, ma prima di terminarla è necessario passare per un ulteriore colpo di scena. A fine febbraio, infatti, una sorta di alzata di scudi popolare della rosa ha portato all’esonero dello stesso Gross, accusato dai senatori dello spogliatoio di confondere nomi e lingue nel rivolgersi ai propri giocatori, oltre al fatto di sostenere sedute di allenamento troppo blande e con metodi antiquati. Con lui, nell’ennesima rivoluzione a più livelli di questo momento storico dei Knappen, hanno salutato anche il DS Jochen Schneider e il team manager Sascha Riether. Peraltro la partita decisiva è stata la sconfitta per 1-5 contro lo Stoccarda, nella quale Nabil Bentaleb ha sbagliato un calcio di rigore, quello del possibile 3-2.

Il quinto allenatore della stagione più folle della storia dello Schalke è dunque Dimitrios Grammozis, un profilo giovane che si è fatto conoscere per la sua capacità di coltivare talenti e lavorare in prospettiva. Sarà lui – probabilmente – il comandante incaricato di riportare la squadra in Bundesliga dopo una retrocessione che sembra oramai inevitabile.

In tutto questo, Bentaleb ha saltato la prima sotto la guida del nuovo coach (uno scialbo quanto prezioso 0-0 contro il Mainz) per problemi all’adduttore. La sensazione è che il tecnico greco lo consideri a tutti gli effetti parte del gruppo, ma allo stesso tempo è lecito pensare che gli saranno preferiti profili giovani con maggiori prospettive all’interno del club, soprattutto se la stagione dovesse naufragare definitivamente e trasformarsi in una specie di lungo e triste garbage time.

In questa sorta di eterno loop temporale nel quale sembra incastrato, Nabil Bentaleb potrebbe dunque ritrovarsi ancora messo da parte, o al contrario ricoperto di responsabilità per un’insperata corsa alla salvezza. Quel che sembra certo è che nell’estate dei suoi ventisei anni si ritroverà ad aggiungere un tassello del tutto nuovo al peculiare mosaico della sua carriera, che più si sviluppa e meno risulta comprensibile.


 

Andrea Stegani
Andrea Steganihttps://www.realtagenoana.it/2021/02/05/mio-padre-genoano/
47 anni, grafico web designer. Il Genoa è la mia malattia fin da bambino. Mi ritrovo molto in questa citazione: non amo il calcio, amo il Genoa!

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