È bello sapere che, in qualunque momento della sua storia, specie quelli più difficili, il Genoa abbia sempre potuto contare sulla sua più grande ricchezza: il settore giovanile.
Del resto, non siamo forse la squadra che per prima lo ha istituito, nel lontano 1902? E che ha vinto gli ultimi scudetti con 11 genovesi in campo?
Non è forse Ottavio Barbieri, che Garbutt pesco’ dal settore giovanile un giorno che venne a mancargli un mediano, l’ incarnazione stessa dell’ indissolubile simbiosi tra genoanita’ e genovesita’?
Ieri sera, con la rete di Bianchi, abbiamo assistito ad un ennesimo capitolo della nostra storia in cui un ragazzo della cantera ha lasciato la firma sul grande libro del Genoa Cricket and Football Club.
Ed è bello vedere, in questa fase delicata di passaggio ad un livello si spera superiore, che ad accompagnarci siano Sturaro, Criscito, Rovella, Cambiaso, Ghiglione e Kallon, come a loro tempo furono i Rivara e i Turone, Eranio e Rotella, Pruzzo e Ferrari, Nela e Panucci e tanti altri.
Non so che tipo di carriera potrà fare Flavio Bianchi da Voghera omonimo, guarda caso di un altro Bianchi rossiblu oggi allenatore del settore giovanile, ma una cosa è certa: se c’ è una palla che vaga in area di rigore, lui la stampa in porta.
A lui la maglia del Genoa non pesa, anzi lo esalta.