18 Aprile 2024
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Genova

IL PRESUMIN

A Genova si usa questo termine: presumin.
Cosa sta a significare? Quel tono saccente, spesso sfociante nell’arroganza, di chi crede e vuole a tutti i costi avere ragione.
Molto spesso portando come “fatti concreti” masturbazioni mentali di malcelata diffidenza o incomprensibile astio. In altri casi invece si tratta di autodefinitosi esperti ancora aggrappati al vecchio sistema.
Nel primo caso rientrano purtroppo molti tifosi del Genoa e giornalisti cittadini. Si è sentito di tutto: da tifosi che già preparavano la contestazione alla società e invitavano altri a farla (“Io avevo capito anni prima di molti chi era Preziosi. Svegliatevi e non fatevi prendere per il culo da questi!” commento scritto davvero) preannunciando già la retrocessione come politica societaria di una regia occulta, a giornalisti nostrani che commentano ogni acquisto come un fallimento, insinuando addirittura dubbi sui motivi del loro si al trasferimento.
Nel secondo invece si leggono e vedono volti e firme note che commentano il Genoa ed il suo nuovo corso con ironia e strafottenza, dichiarando che con questa politica non si va da nessuna parte e con una certa ignoranza in merito, ammettendo di non conoscere i giocatori e commentando con battute di pessimo gusto.
Purtroppo si tratta di personaggi ancora legati al vecchio sistema, quello fatto dalla politica che “più spendi più vinci”. Quei personaggi che invocano alla rivoluzione ed ai giovani ma poi offendono con commenti ironici, convinti che l’unico modo per raggiungere i risultati sia la collezione di figurine e di nomi, magari le solite vecchie cariatidi, figlie di favori a procuratori e società. In entrambi i casi, si assiste al presumin, cioè quel fastidioso ed arrogante tentativo di convincere di sapere davvero le cose prima e più degli altri, provando a far passare te che ascolti come male informato, facilmente impressionabile, addirittura stupido.
Il Genoa ha intrapreso una nuova strada, magari impervia e rischiosa, ma figlia della programmazione e di una rinnovata mentalità, lontana dal calcio vecchio e saturo di favoritismi, dove un progetto è tale solo se arricchito e condito dai soliti nomi, con affari fatti dai soliti noti.
Restiamo in attesa, facciamo lavorare, diamo fiducia al nuovo corso. Non subito, ma porterà soddisfazioni. E chi oggi ci offende col presumin, non troverà posto sul carro.

Stefano Zaghi
Stefano Zaghi
34 anni, ferroviere. Papà mi ha trasmesso la malattia per il Genoa. "E capire tu non puoi, se non sei come noi"

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