28 Marzo 2024
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TUTTO BELLO. MA ORA UN GOL!

Ennesima bella partita della gestione Blessin, probabilmente la migliore della stagione in rapporto all’avversario, settimo pareggio su sette.
Cinque partite fatte molto bene, una discreta con l’Empoli, una sola negativa con la Salernitana.
Si è rivisto giocare a calcio. Non pretendevamo di vedere l’Ajax di Michels e Crujiff, il Milan di Sacchi o il Barcellona di Guardiola, ma di vedere una squadra spigliata, convinta e che gioca a viso aperto con dei bei ritmi.
Per ora la missione è compiuta, contro avversarie di qualsivoglia caratura.
Anche la fase difensiva regge senza timori e tremori.
Capitolo vittorie: inutile aprirlo, siamo sempre alla ricerca della prima a partire dal 12 settembre; servirebbe come l’aria per dare morale, ma ogni volta che la sentivamo ormai prossima contro squadre abbordabili è andata buca. Quindi per scaramanzia meglio tacere.
Una sola richiesta appare d’uopo avanzarla, anzi ormai una straziante supplica: fare superare la linea di porta avversaria alla palla.
Non si dice nemmeno di gonfiare la rete, ma superare la linea di porta in qualche modo.
5 gol nelle ultime 17 giornate è un numero che gela il sangue, indegno perfino di squadre materasso che in passato hanno calcato i campi della serie A.
Blessin poco ne può se si ritrova una rosa di calciatori completamente allergici al gol; con lui alcune ottime occasioni oggettivamente arrivano.
Poco ne può se la somma dei gol in serie A degli attuali grifoni, tolto Destro relegato in panchina, è inqualificabile.
Lo stesso Yeboah ha qualche movimento interessante sull’esterno o potrebbe fare benino da seconda punta, ma il centravanti da solo non è proprio pronto a farlo, nemmeno da falso nueve; non ingannino i tanti gol in Austria, perché parliamo di un campionato di terza fascia (e lo dice uno che non ha mai tollerato la prosopopea classica italiana di ritenere tanti campionati in realtà validi come insignificanti).
In rapporto, sono numeri più rilevanti quelli di Gudmundsson da ala in Olanda.
Al netto della sfiga effettivamente sussistente e dei pochi gol all’attivo in carriera di tutti, bisogna fare molto meglio, una volta arrivati in scioltezza negli ultimi 20 metri.
Ricordiamoci che il gioco, se ulteriormente perfezionato, alla lunga il gol lo porta. E solo il gol porta i 3 punti, volenti o nolenti è così da sempre.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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