25 Aprile 2024
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LA GRANDE FESTA

Sabato è un  grande giorno.
Si ho scritto il “GRANDE GIORNO” consapevolmente sono consapevole che Sabato saluteremo  il palcoscenico che ci vede presenti da 15 anni, i primi protagonisti di campionati importanti nei quali abbiamo espresso un calcio gradevole e ci siamo tolti diverse soddisfazioni, abbiamo fatto anche un’apparizione in Europa senza sfigurare, gli ultimi sono stati pessimi per gioco, soddisfazioni e gestione della società a 360°.
Sabato il Tempio sarà colmo di Genoani i quali sbandiereranno con orgoglio le proprie bandiere, sciarpe, saranno vestiti tutti  con la maglia più bella del mondo.
La retrocessione è dolorosa sempre, questa in me  porta 2 sentimenti contrapposti.

Il primo è  l’amarezza  per il fatto che arriva in un momento nel quale la proprietà è finalmente solida ed ha una programmazione serie ed ambiziosa quindi peccato perdere la categoria.

Il secondo è la dolcezza dovuta alla consapevolezza che la B sarà solo una parentesi, speriamo breve, aperta e chiusa  in un testo di molte molte pagine nelle quali saranno scritte battaglie di tutto rispetto.
Io vorrei partire dal secondo sentimento, vorrei che tutti noi Sabato facessimo festa pensando al futuro prossimo, consapevoli che possiamo iscriverci al campionato, sarà quello di B, ma siamo vivi.
Se penso che potevamo scomparire dal mondo dei professionisti trovo mille stimoli per festeggiare, questa era un’ipotesi concreta se non ci fosse stato il passaggio di proprietà.
Con tutto il rispetto per le cose gravi della vita mi sorge spontaneo un confronto, quando per guarire da una malattia devi sottoporti ad un intervento chirurgico, soffrirai il dolore, ma per poter poi stare bene e tornare a fare la vita di prima, magari anche meglio.
Che sia vissuta con amarezza o con dolcezza oppure con  entrambi i sentimenti i quali fanno assumere quella sensazione, provocando un ossimoro retorico,  “DOLCE AMARA”,  la retrocessione resta per tutti una sconfitta, Sabato ci sarà chi canterà, chi salterà, chi piangerà, chi riderà e chi farà tutto questo quindi ognuno si sentirà  libero di viverla come meglio crede, è un dolore personale, va metabolizzato al  meglio per ognuno di noi.
Di  una cosa sono certo, Sabato dovremo riempire il Tempio di bambini , facciamogli vivere questa giornata come momento di formazione alla Genoanità, che gli rimanga impressa per sempre questa giornata “TRISTE” perché possano valorizzarla nella bellissima e lunga vita di Genoani che li aspetta, sono sicuro che loro saranno più fortunati di noi vecchietti o di mezza età che abbiamo vissuto, almeno nel mio caso, mezzo secolo o giù di li di rare soddisfazioni e molta sofferenza.
Io ne porto 2, li ho preparati ad una festa, non hanno fatto fatica a capire che si deve festeggiare, l’ho capito dai loro sguardi, proprio da quei  sorrisi “DOLCI AMARI”  e dal fatto che non hanno messo in dubbio nemmeno un millesimo di secondo la loro presenza al Tempio.

Prepariamoci tutti insieme e uniti alle battaglie che dovremo affrontare dal mese di  Agosto e diamo un’altra lezione al mondo del calcio.

COMUNQUE E OVUNQUE

Alessandro Brusatin
Alessandro Brusatin
Alessandro Brusatin, non sono tifoso, sono geneticamente Genoano. Questo e tutto e spiega tutto!

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