La palla rotola.
Colpita da scarponi pesanti.
Non rotola perfettamente.
Le cuciture sono grossolane.
Rotola e sobbalza sui buchi del terreno.
Chi colpisce la palla non sa che di lì a poco, colpire la palla diventerà anche, colpire i sentimenti delle persone.
Forse lo immagina.
Quanto pubblico anche oggi.
Assiepati dietro la staccionata, i loro cuori iniziano a battere sempre più forte.
Camicia bianca e maniche arrotolate, la prima maglia è immortalata cosi.
Lo sguardo dei giocatori è fiero.
I baffi curati.
La maglia ora, è a righe verticali bianche e azzurre.
Gli scarponi, perché di scarponi si tratta, sempre pesanti.
Il pubblico aumenta.
Bisogna costruire uno stadio, la casa, il campo.
La maglia è, finalmente, RossoBlù a quarti.
Non cambierà più, generazioni e generazioni la porteranno addosso.
Una seconda pelle.
Ora è tutto più chiaro.
Indietro non si torna.
Si è accesa la scintilla della passione.
Gioia e dannazione.
Dannazione e gioia.
“Cosa abbiamo fatto?” sembrano pensare nelle foto ormai sbiadite, gli artefici di questo dramma d’amore.
Chi potrà mai fermare un coinvolgimento simile?
Nessuno.
Nessuno lo può fermare, arginare, controllare.
Sconfitte, cocenti delusioni, si ama e si paga pegno per questo.
Anno dopo anno.
Con il Grifone nel cuore.
Anno dopo anno.
Con il Grifone nel cuore.
Attraverso tre secoli se ne sommano centotrenta!
Ne sommiamo centotrenta!
Ne festeggiamo centotrenta!
Centotrent’anni di pura follia amorosa.
Cosa avete fatto, cosa avete scatenato?
Grazie padri fondatori del Genoa CFC.
Grazie per averci fatto sognare fino ad oggi e negli anni a venire!
Non è finita, non è mai finita, non finirà mai!
Forza Genoa!