Questo è uno dei tanti meravigliosi striscioni dedicati al nostro Genoa.
Forse quello che più sento mio. Quello che è l’essenza di essere Genoani.
Quello che esprime al meglio quella lucida follia di amare oltre ogni razionale e ragionevole pensiero il nostro Genoa.
Non so se vi sia mai capitato di dover spiegare a qualcuno che non lo sappia, cosa voglia dire tifare Genoa.
A me si e, giuro, non sono mai stato in grado.
Credo, anzi sono certo, che non esista definizione, paragone, figura retorica che lo possa spiegare.
Perché ciò che si vive con così tanta partecipazione, ciò che si sente così tanto vicino, quasi penetrante, non lo si può spiegare.
Non puoi spiegare qualcosa di intangibile. Lo puoi vivere ma non spiegare.
Non esiste razionalità nell’essere Genoani.
E l’irrazionalità non la si può spiegare.
Sfido chiunque a dire di non aver mai vissuto l’esperienza di sentirsi a tal punto tradito per una sconfitta, da giurare e spergiurare di lasciar perdere, di non andare più allo stadio, salvo poi, un’ora dopo, pianificare la trasferta successiva.
È così, che lo si voglia o no.
È totalmente irrazionale, quasi illogico ma è così.
Ed allora come si fa a spiegare qualcosa che non è logico?
Fortunatamente voi tutti sapete a cosa mi riferisca.
Tutti proviamo quell’immenso, a volte maledetto, sentimento di amore.
Ecco, oggi il nostro amore, compie centotrenta anni.
CENTOTRENTA!!
7 SETTEMBRE 1893.
La data…
Ed allora lasciamoci TRASPORTARE DA UNA GIOSTRA DI GIOIA E DOLORE CHE NON SI COMPRA E SI CHIAMA AMORE.