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VECCHI LAMPI ROSSOBLÙ A UDINE

Dal ritorno in serie A (estate 2007) sono 3 i successi rossoblù a Udine, città nella quale saremo di scena Oggi.
Eccoli:

2007/2008, Udinese – Genoa 3 a 5: CHAMPAGNE AL FRIULI.
Il primo Genoa dal ritorno in serie A, targato Gasperini, ne viene dalla grande amarezza del derby deciso da Maggio nel finale.
L’Udinese di Marino è una signora squadra con Handanovic in porta, Inler centrocampista rivelazione dell’anno, D’Agostino in regia e il tridente Quagliarella – Floro Flores – Di Natale.
Non a caso è coinvolta in una battaglia furente con Fiorentina, Milan e Samp per acciuffare il quarto posto, l’ultimo buono per staccare il ticket Champions.
Nel primo tempo succede di tutto: apre le marcature León con un destro violento da fuori sul primo palo, replica l’Udinese con due rigori realizzati da Di Natale (folle la mano di Bovo sul secondo), fissa la parità Sculli sbucando come un fungo su un rimpallo in area.
Nel secondo tempo si scatena Borriello, già autore di una tripletta all’andata.
Konko gli alza una palla in area, lui la stoppa di petto, palleggia spalle alla porta appena dentro l’area e si gira all’improvviso spedendola all’incrocio col suo sinistro. È un gol incredibile, che entrerà nella sigla del campionato.
Dopo il pareggio di testa di Floro Flores, è ancora il numero 22 a rossoblù a timbrare il cartellino.
Prima fulmina il portierone sloveno con un sinistro secco sugli sviluppi di un angolo, poi in tuffo di testa su cross di Fabiano dalla corsia mancina cala il tris.
Una vittoria prepotente e spumeggiante.

2010/2011, Udinese – Genoa 0 a 1: L’ILLUSIONE D’AGOSTO.
A fine agosto 2010, va in scena al Friuli la prima giornata di campionato. Ed è tantissima l’attesa per un Genoa che si preannuncia davvero forte. Sono rimasti Palacio e Criscito, mentre dal mercato sono arrivati Toni, Rafinha, Eduardo, Miguel Veloso, Kaladze ed è tornato Ranocchia dal prestito a Bari.
Anche l’Udinese di Guidolin (allenatore sottovalutatissimo, che non ha mai sbagliato da nessuna parte in 20 anni di serie A) si preannuncia temibile, con Di Natale negli anni clou della carriera e Sanchez in rampa di lancio.
Chi si aspettava il solito Genoa travolgente di Gasperini resta deluso: l’Udinese gioca meglio, il Genoa si difende senza troppo affanno (Ranocchia comunque è il migliore in campo), ma non punge mai.
Nonostante gli innesti sulla carta importanti del mercato, la manovra è lenta e impacciata; buon peso si fa male Toni nel primo tempo ed è costretto ad uscire dal campo.
A 9 minuti dalla fine è Mesto, subentrato nella ripresa, a decidere il match: torre di Dainelli e stranissima, e allo stesso tempo spettacolare, rovesciata del laterale destro che castiga Handanovic.
Il Genoa si porta subito a casa 3 punti e viene da pensare che se si vince anche giocando male e su un campo complicato, figurarsi quando il classico calcio di Gasperini decollerà cosa accadrà…
Invece non accade nulla.
Il gioco tanto ammirato negli anni prima non si vede mai in quell’inizio di stagione, i risultati latitano e il mister viene sostituito da Ballardini dopo la sconfitta di Palermo alla decima giornata.
L’Udinese invece si scatena dalla fine del girone d’andata e si qualifica in Champions a fine campionato, dopo aver cullato perfino il sogno di rientrare in zona Scudetto a un certo punto.

2014/2015, Udinese – Genoa 2 a 4: GENOA FORMATO XXL.
Dopo la vittoria a Verona col Chievo e l’1 a 0 casalingo con la Juve nel recupero, il Genoa del Gasperini bis, di nuovo travolgente, cerca la terza vittoria di fila sul campo di un’Udinese più scialba rispetto alle annate precedenti.
Al primo minuto la doccia è gelata, dato che la difesa è posizionata malissimo e Di Natale batte Perin, dopo essersi presentato da solo davanti a lui.
La stella del Genoa è Perotti, ma quel giorno è piuttosto appannato.
A sorpresa, Marchese si esibisce in una perla da fuori e coglie il pari.
Il difensore siciliano calcia dai 20 metri, di prima intenzione di sinistro, una palla a mezza altezza e la manda nel sette sul secondo palo.
Da una dormita dell’Udinese sbuca poi Edenilson sul secondo palo, il quale scavalca il portiere in uscita e serve in mezzo Iago Falque, che insacca a porta vuota.
A fine primo tempo Di Natale si carica ancora sulle spalle i bianconeri, quando regala un cioccolatino all’accorrente Widmer, che piomba in area da destra come un treno e fissa il risultato sul 2 a 2.
Nel secondo tempo il Genoa riprende ad attaccare incessantemente e il vantaggio arriva con il centravanti Matri, che trasforma in gol un cross rasoterra da destra con una splendida e rapida girata, culiminata con un tiro angolatissimo.
Il quarto gol del Grifone è di Kucka ed è una saetta da fuori da cineteca, che toglie le ragnatele dall’incrocio.
Oltretutto la conclusione è talmente potente che non si riesce nemmeno a seguire in diretta la traiettoria della palla.
E stavolta sì, la stagione sarà di nuovo splendida.

Certamente non altrettanto splendidi i 6 successivi incontri a Udine: zero vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte è il miserabile, perché di tale si tratta, bilancio rossoblù.
Peraltro senza mai giocare contro una corazzata, dato che l’ultima stagione di gloria dell’Udinese risale ormai al 2012/2013.
Oggi è un altro giorno, si vedrà.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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