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IL BUIO DOPO LA LUCE

Genoa – Parma, 3 settembre.
Il Genoa non vince una partita che meriterebbe di portare a casa, perchè prende un gol da polli al minuto 89 su corner.
È comunque il punto più alto della stagione, perchè quel giorno chi ha assistito al big match di categoria si è divertito.
Era un Genoa tonico, guizzante, di ritmo, con trame di gioco ben sviluppate.
Ekuban imperversava e per la seconda partita di fila dopo Pisa risultava il migliore in campo, Gudmundsson sembrava un folletto imprendibile, Hefti ( già sottotono ) segnava in una scorribanda offensiva.
E ancora mancavano all’appello Aramu e Strootman, appena arrivati.
Sembrava la ricetta vincente per la A diretta senza tante storie.
Tutto così semplice? No, altrimenti non saremmo il Genoa.
Sono passate 8 giornate e poco più di due mesi da Genoa – Parma e di quel Grifone purtroppo non resta nulla.
Il gioco semplicemente non esiste più, le occasioni latitano, Ekuban ha finito la stagione per infortunio, Gudmundsson appare svogliato e tutto è fuorché imprendibile ed Hefti ha meritatamente perso il posto.
Quanto ai due ( più Puscas ) che avrebbero dovuto consentire di fare il salto di qualità nel pensiero dei più, Strootman in effetti si è rivelato un innesto azzeccato, mentre Aramu si può tranquillamente definire inutile e dannoso per la squadra allo stato attuale.
Blessin dal canto suo sembrava un comandante a capo di una nave da guerra, autoritario e carismatico; in ognuna delle ultime 3 orrende partite è apparso invece smarrito come un malcapitato marinaio su una bagnarola.
La squadre lo segue ancora? I dubbi sono tanti e l’atteggiamento quasi rassegnato del tedesco ne è lo specchio.
Le domande da porre in realtà sarebbero pure altre.
A Blessin: perché ha rinunciato in partenza, a luglio, a tenere ali rapide che già avevamo in rosa, vedasi Caso e Kallon oltre a Gudmundsson spostato in mezzo, per incaponirsi a tutti i costi nell’attaccare solo per vie centrali?
E cosa abbiamo fatto di male per meritarci le esibizioni di Yalcin, addirittura titolare in tante occasioni, e Yeboah?
A chi ha curato il mercato: prima di acquistare Aramu e pure Strootman ( e meno male che quest’ultimo è arrivato ), hanno mai interpellato l’allenatore?
Non sono giocatori conformi al suo modo di intendere il calcio.
L’impressione fin dall’inizio è che Blessin avrebbe fatto volentieri a meno del compassato, e spesso addormentato, trequartista ex Venezia e che avrebbe accordato volentieri piena fiducia al duo Frendrup – Badelj in mezzo, salvo poi arrendersi all’evidenza di uno Strootman di categoria superiore.
Va infine ammesso che la società ha profuso sforzi economici importanti alle voci bilancio e mercato di gennaio 2022 in A, molto meno per una sessione estiva al risparmio per questa B.
La classifica in ogni caso recita ancora terzo posto, posizione fin accettabile dopo 13 giornate e con tanti problemi da risolvere.
Se guardiamo alle avversarie, più che la Reggina a + 2, i problemi sono rappresentati dalla fuga del “normale” Frosinone a + 7 e dal Parma, squadra forte e con tanti recuperi importanti dopo la raffica di infortuni, rimasto appena un punto sotto di noi.
Dopo la pausa, la sterzata, con o senza Blessin, dovrà essere immediata, per sfruttare il “filotto tranquillo”, iniziato col negativo pareggio contro i lariani.
Prego astenersi dal tifare contro nella speranza di un esonero del tecnico, nel caso in cui resti in sella.
Un conto è averne le tasche piene, assolutamente comprensibile, un altro è scadere nel tafazzismo.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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