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INCREDIBLE. INCREDIBLE!

Sono circa le 20 di una notte di marzo, anno 2022. Sul campo del Gewiss Stadium di Bergamo, un giovane imprenditore americano è fermo sotto lo spicchio di spalti riservato ai tifosi ospiti. Batte le mani a tempo di un coro intonato dai supporters. Ignaro di una videocamera che riprende, si gira verso il gruppetto che è lì con lui sul terreno di gioco e riferendosi ai tifosi esclama: “Incredible. Incredible!”. Nulla di strano, direte voi. Ma quella tifoseria che canta, applaude, è sostenitrice di una squadra penultima in classifica. Una squadra che ha vinto una partita in 29 giornate. Una squadra che ha un piede e mezzo in serie B. Eppure canta, applaude, sostiene. Quasi masochisticamente si aggrappa alla flebile speranza di una ancora possibile salvezza. Perché la squadra, il Genoa, ha dimostrato nelle ultime gare di potercela fare. Di giocare alla pari con tutte. Di credere ancora nel miracolo sportivo. Quello stupore emozionato, manifestato da Mr. Wanders, è il biglietto da visita di una tifoseria che da anni insegna tifo, passione, attaccamento viscerale. E stupisce non poco che molti giornalisti ed opinionisti nostrani e nazionali, critichino questo atteggiamento. Per loro non è normale. Dove sono le contestazioni, la manifestazioni di dissenso, gli striscioni e perché no, i dosordini? Perché questa tifoseria ancora canta, ancora applaude, ancora riempe il Ferraris ed i settori ospiti in trasferta? Domanda che attanaglia i più. Addirittura dove splende sempre il sole, crea forte disagio. Misto ad una certa insofferenza. Il popolo rossoblù ha commesso degli errori in passato, sbagliando a volte tempi e modi delle contestazioni, ma molte volte di più ha fatto parlare di sé per manifestazioni di amore incondizionato. Oggi questo amore ha colpito anche uno degli azionisti della holding 777. Con questo non dico che adesso abbiamo una proprietà tifosa, ma quello sguardo, quelle parole dette involontariamente a favore di telecamera, mi ha dato un motivo in più nel credere nel progetto e nel sostenerlo, aldilà della categoria da cui si ripartirà. Loro hanno dimostrato una volta di più di esserci ancora, di esserci sempre. I tifosi lo dimostrano e lo dimostreranno ancora.
PER SEMPRE FIERI DEI NOSTRI COLORI, DEL GRIFONE SIAMO GLI ULTRÀ

Stefano Zaghi
Stefano Zaghi
34 anni, ferroviere. Papà mi ha trasmesso la malattia per il Genoa. "E capire tu non puoi, se non sei come noi"

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