- TRITACARNE
Di Alberto Scotto
Tritacarne è la prima parola che mi viene in mente uscendo dal Ferraris.
Tritacarne, non nel senso di quello che abbiamo subito.
Tritacarne è dove ci vorranno infilare, dove ci spingeranno.
Non quelli lá, i loro sfottó sono nell’ordine delle cose, e restano miseri come le loro coreografie.
Tritacarne è quello a cui ci hanno abituato da sempre a subire, appena il dannato Vecchio Balordo vacilla.
Il tritacarne in cui ci vorranno infilare lavorerà a pieno regime, alimentato ad arte.
È la regola, non scritta, di chi è contento se le cose vanno male.
Così si da voce anche a chi ormai, non ha praticamente più titolo per farlo.
Buttiamoli nel tritacarne, sono troppo attaccati al Grifone.
Buttiamoli nel tritacarne, continuano a tifare anche se stanno sull’orlo del baratro.
Buttiamoli nel tritacarne, nonostante tutto continuano a fare le coreografie più belle.
Buttiamoli nel tritacarne, perché non contestano e fischiano, ?
Buttiamoli nel tritacarne, vorranno mica superare anche questo momento, metabolizzarlo, e poi ripartire ancora più forti, ancora più innamorati?
Buttarci nel tritacarne delle polemiche, dell’autodistruzione, è questo che penseranno di fare, e invece, una volta di più non ci riusciranno, tanto meno stavolta.
Queste ultime tre partite devono servire a questo, a dimostrare a chi apparentemente vuole il bene del Genoa e a chi si dichiara per interesse falsamente super partes, che non ci saranno giochi al massacro!
Tre partite per ripartire, per far capire quale sarà lo spirito del prossimo anno, indipendentemente dalla categoria.
Non è finita, non è mai finita, non finirà mai!