Il day after è finalmente condito da una certezza: il totale cambiamento del modo di operare della società Genoa.
Finalmente non c’è più una gestione “familiare” spesso approssimativa legata ai favori a questo ed a quello, ma una gestione manageriale a tutto tondo dove ogni pedina sa ciò che deve fare e lo fa al meglio.
Le chiavi sono state affidate ad un giovane progettista cui si è dato il compito di restaurare, aggiustare, pulire e lucidare l’auto genoa che versava in condizioni critiche.
Il compito di Johannes Spors è stato impegnativo faticoso ma di buona riuscita, almeno sulla carta.
Non mi stancherò mai di dire che il compito più difficile per un Direttore sia vendere o piazzare i calciatori in esubero; se poi questi esuberi non hanno propriamente l’appeal di Richard Gere, allora l’impresa da impegnativa diventa titanica.
Con la pazienza tipica degli uomini saggi, mattone dopo mattone, il direttore ha dato una sforbiciata considerevole agli esuberi.
E mentre da più parti si registrava un immobilismo del mercato, in verità ciò che si stava tessendo era una trama di cessioni importante.
In fase di acquisizione, Spors, ha puntato dritta la prua su obiettivi precisi che rispondessero all’identikit del calciatore tagliato per un certo modulo di gioco.
Basta acquisti in serie e via alla politica del “prendo questo perché…” e “non prendo prendo quello perché..”
Basta favori al procuratore, al dirigente, all’amico presidente. Basta teatrini.
Molti dei ragazzi, sono sconosciuti ai più. Giovani sani, pronti e futuribili ma soprattutto di proprietà.
Purtroppo per cause di forza maggiore, solo per cause di forza maggiore, si è ricorso in parte anche a prestiti, ma l’ossatura è composta da calciatori validi acquisiti a titolo definitivo.
Alla luce di ciò ora si capisce come mai il buon Sabatini non si sia accasato a Villa Rostan, visto il mercato che ha condotto direi fortunatamente, le divergenze probabilmente sono nate sul progetto in senso stretto del termine.
La squadra che esce è una squadra interessante, che forse avrebbe potuto essere completata con uno o due innesti in più, ma comunque il Genoa esce da questa finestra certamente rinforzato e con un’anima precisa.
Il risultato finale non sarà certamente facile da conseguire; questo mini campionato parte con un handicap netto e la nostra auto è in fondo alla griglia, tuttavia si può contare su un pilota, il buon Alexander Blessin, anche lui estratto dal cilindro del DG in maniera quantomeno inaspettata.
Allenatore, il tedesco, dai modi spicci ma empatici, dalla figura possente e determinata che non lesina certo il contatto (anche bonariamente fisico) con i suoi calciatori.
Ora la palla passa al campo, il primo che visiterà il nuovo Genoa targato Spors-Blessin, sarà quello “maledetto” della Roma giallorossa.
Difficile, ma non impossibile soprattutto se si vogliono, e si vogliono, scalare posizioni in griglia.
ferra