Sono qui impalato di fronte alla foto della gradinata Nord del 17 giugno 1973 Genoa Lecco. E’ una macchia rossoblù, un vortice di colori che alla fine risucchia i giocatori. 55.000 cuori che battono impazziti, bandiere di stoffa e di raso che si abbracciano e piangono. Papà con le lacrime agli occhi. Io 9 anni nei distinti, stordito, felice, altro che balocchi.
50 anni son passati, 50 anni di calcio rossoblù e sono ancora nei distinti e ancora il mio sguardo è lì verso la Gradinata Nord, protetta dalla tramontana, che canta un Guasto d’amore.
Quante ne ho passate dietro a questi colori!
Sì perché il Genoa è una passione che ti prende e te la porti dietro h 24 x 365 gg.
E’ il 30 aprile e sono in ansia per la partita di lunedì. A Bolzano. Riusciremo a rinascere ancora una volta come San Giorgio, lui che per la sua fede muore e rinasce tre volte? Riusciremo a sconfiggere il Drago e a trionfare?
Mio figlio è già partito in direzione Bolzano e così ci saranno altri 600 Genoani a tifare lunedì, il 12% dello stadio, ma si faranno sentire come fossimo la maggioranza, come se giocassimo in casa.
Faccio il tagliando a memoria: il gruppo c’è, la coralità anche, la classe di Badelj presente, le tenaglie di Spalazzi Martinez pure, il bomber c’è, fra assist e gol, Coda è una garanzia. E ci sarà anche lui, le radici e la grinta genoana, Sturi.
Allora forza ragazzi, Forza Genoa andiamo pronti alla battaglia.
Giulio Bonini Genoa é Musica