19 Aprile 2024
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Genoa a Scrocco: Terrassin, Righi e Formigoe

Domenica scorsa vado in Via Cabella. Posteggio in via Mura di San Bartolomeo e davanti a me un muretto, mi affaccio e vedo lui, il Luigi Ferraris: Genoa a Scrocco, Terrassin, Righi e Formigoe.

Nella mia testa scatta un clik. Anni ’70 sono seduto allo stadio nei Distinti con mamma e papà e vedo centinaia di tifosi assiepati lungo tutto il perimetro del muretto, su al Righi. Armati di binocoli inquadrano a gratis le gesta rossoblù verso la nord, verso la sud invece le azioni sono tagliate dalla sagoma delle tribune, lo stadio è senza copertura.

Il ricordo di quel serpentone di persone è bello presente nella mia mente e nonostante non si avesse la visione piena dello stadio rappresentava un happening un modo diverso di vivere la partita, un modo genovese, alternativo e fatto di commenti e di domande “cos’è successo?” e di boati in leggero ritardo.

Per i più fortunati che avevano amici o parenti in via Casata Centuriona o in Corso De Stefanis, anche perché abitare lì non era propriamente un vantaggio visto l’ammasso di auto che vi si riversava, ai piani più alti dei palazzi prospicenti era possibile assistere a gratis alle gesta dei nostri amati calciatori. Da u terrassin in tutta comodità con tv e radio; era un anticipo del modo di vivere le partite alla Sky.

Un giorno un mio compagno di classe, tal Veneziani, mi disse: “Vieni a vedere il Genoa a casa mia?”

Andai, la vista non era totale perché i distinti intercettavano la fascia laterale, non c’era propriamente il pathos da stadio, ma era comunque divertente. Mi capitò in sorte un pareggio, con il Lanerossi Vicenza era il 1981 e alla fine di quell’anno salimmo in serie A.

Ultimo livello di scrocco le formigoe, così le chiamava mio papà. Gli ultimi 15 minuti venivano aperti i cancelli dello stadio e chi era fuori si riversava dentro nella speranza di catturare qualche gol in zona Cesarini. Vedere il fiume di persone che conquistava il parterre dava proprio l’impressione di un formicaio in movimento.

Mi ricordo invece di quella volta che giocando a pallone non riuscii ad andare al campo, ma io con due miei amici cercammo in tutti i modi di vedere qualche immagine a scrocco. Così puntammo al Righi camionetta Rai una porticina aperta infilammo il muso in un pomeriggio uggioso e riuscimmo a vedere il gol di Fiorini sotto la sud in un derby lontano.

Vedere il Genoa sempre e comunque senza dirette TV e senza pagare si poteva e forse il valore di quelle immagini rubacchiate con imprese epiche e piene di aneddoti resta netto nella mia mente e ancor di più nel mio cuore.

Forza Genoa.

Il gol di Pruzzo con i terrassin esauriti…

Giulio e Giamba
Giulio e Giambahttps://genoa.music.blog/
Giulio e Giamba due ex ragazzi innamorati di Genoa da sempre. Dai nostri Nonni e dai nostri Padri che per mano ci portavano Ä u Campo, che ci raccontavano storie rossoblu, che ci hanno trasmesso l’amore per il Vecchio Balordo. Ci siamo conosciuti al lavoro, uno Cliente l’altro Fornitore, ma già dopo 15 minuti stavamo parlando di Genoa e oggi circa 30 anni dopo non esiste ancora telefonata o incontro che non inizi parlando di Genoa, succede sempre e i nostri colleghi che non hanno la fortuna di essere Genoani come noi ci lasciano soli e vanno a prendere il caffè. La prima bandiera? quadrata a scacchi rosso blu, l’emozione più forte? a Liverpool con la doppietta di Pato, la gioia più grande? il Principe che saluta con il tre sotto quelli la, il ricordo indelebile? il Capitano che esce dagli spogliatoi e corre sotto la Nord.

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