Io che sono più Genoano di mio papà, entro nella camera studio dei miei figli, angoli e pareti di adesivi, foto tutto rossoblù…ma possibile che siano più genoani di me? Le generazioni passano e la Genoanità cresce!
Sì.
Guardo le gradinate e vedo tantissime facce giovani. Fresche con una genoanità tracimante, debordante.
Io con la sciarpa “firmata” da mia mamma negli anni 70 con un lungo lavoro di uncinetto. Ogni punto di quella che da bambino sembrava una lunghissima sciarpa ha respirato fumogeni rossi odor vernice della Fossa e la leggerezza estiva di un paio di promozioni. La guardo perché ora è di mio figlio Ricky. La guardo e attraverso le maglie vedo i giovani che oggi hanno almeno un paio di indumenti rossoblù. Maglietta o felpa, sciarpa e sempre più spesso la bandiera.
Sorridono tantissimo, in gruppi di amici si tengono il posto e dietro ad una passione comune si divertono, scherzano e si preparano al tifo per la partita. E’ un happening. Con il fidanzato o con la fidanzata e con gli amici.
Coreografie, gogliardie e social, il loro mix, la loro ricetta.
Il sold out con Perugia, Ascoli, Bari e le disponibilità in trasferta, limitate, ma bruciate in pochi minuti, sono fenomeni che mi portano a pensare come l’aggregazione allo stadio sia tornata di gran moda.
Gli stadi che con l’apertura delle dirette tv erano diventati large e si andavano restringendo ora, diventano stretti e ci vorrebbero più posti.
Venerdì sera c’erano 2.000 fuori dai cancelli che non avevano biglietto e la tribuna superiore vuota dopo aver creato la sala stampa più grande al mondo ed aver esodato 4.000 abbonati.
Sarà il postcovid, sarà la girandola di tv che si spartiscono i diritti tv, saranno le radici, la passione dietro questo rossoblù, ma allo stadio ci vanno genoani giovanissimi e tanti.
Si parte dall’Academy dove, grazie ai Figgi do Zena, i ragazzini imparano cori e a suonare il tamburo. Poi salendo di età, ma siamo tra i 15 e i 20 anni, si va nella Nord 2 la Sud che rappresenta la vera riserva della gradinata nord. E poi la gradinata Nord i cui posti stanno sempre più diventano titoli di successione, ambiti e rarissimi. Insomma giovani e giovanissimi federati dietro il grifone.
E lo stadio?
Inadeguato, purtroppo. Bello, inglese, fascinoso, ma striminzito. Qui a Genoa (per dirla alla Scoglio) i Genoani vogliono esserci, come in un immenso rave party. Socialità, voglia di essere nell’evento, di comunicarlo via social. Io c’ero. Io cantavo Bresh. Io con la mia bandiera nuova. Io con gli amici. Io e la Nord. Io e la mia idea di coreografia. Io con la mia scritta…
Se consideriamo che agli ospiti vengono riservate 2 fette di gradinata sebbene spesso ne occupino una sola, ovvero la parte superiore e poi come già detto lo scempio della tribuna superiore, allora lo stadio Luigi Ferraris risulta small per le nuove esigenze. Recuperare un po’ di spazi dal fossato seicentesco e pericoloso è doveroso. Come portare a livello del terreno di gioco i distinti inferiori. Un po’ di spazio nelle tribune superori, rivedere i parterre, le curvette. Rivalutare tutto, trovare posti. I giovani hanno voglia di stadio…
Forza Genoa.